Quanto emerge da un’indagine svolta da Demos per il quotidiano la Repubblica, otto persone su dieci si definiscono cattoliche e considerano “Utili, ma poi ciascuno si deve regolare secondo coscienza” le prescrizioni della Chiesa sulle questioni che riguardano la vita, la sessualità, la morale. Lo studio di Demos ha indagato i rapporti e le interrelazioni tra società, religione e politica, al giorno d’oggi sempre in primo piano nella nostra quotidianità. Non c’è notizia o avvenimento che non richiami alla relazione, a volte conflittuale, a volte molto meno, tra questi tre poteri, che dovrebbero essere indipendenti ma che spesso, volente o nolente, non lo sono affatto.
Secondo i dati raccolti, l’appartenenza alla religione cattolica rimane un tratto caratterizzante della società italiana. Delle otto persone su dieci che si dicono cattoliche, la metà afferma di esserlo in base ad un legame fondato sulla tradizione e sulla famiglia, il 32%, invece, sulla fede. Gli ultimi dieci anni hanno visto scendere il consenso e la fiducia nella Chiesa che rimane però uno dei soggetto sociali con il maggior credito (55%).
In ambito etico e morale avanza, come ci si attende, il relativismo. Gli intervistati affermano di ascoltare l’insegnamento delle gerarchie ecclesiastiche ma di mettere in primo piano i convincimenti personali e la propria coscienza. Queste posizioni traspaiono nelle tematiche fortemente discusse in questi ultimi tempi che hanno visto la concentrazione massima della Chiesa. Un esempio su tutti, l’eutanasia. Il 45% delle persone intervistate si dice contro l’eutanasia, percentuale che sale al 63% nei praticanti assidui, ma è sotto la media tra chi dichiara una frequenza saltuaria ai riti religiosi (40%).
Il tentativo della Chiesa di influenzare la vita politica e sociale del nostro paese genera malumori soprattutto in una componente rilevante della società, anche se minoritaria. Quando l’interventismo della Chiesa tocca la vita sessuale e privata delle persone questo viene considerato troppo pesante mentre è tollerato maggiormente quando affronta i temi della vita e della morte. Il 51% delle persone interpellate sostiene che la Chiesa ha il diritto di esprimersi su questi temi, a patto che non cerchi di influenzare le scelte della politica. Il 49% inoltre credono che i politici italiani siano troppo inclini a farsi influenzare dalle pressioni della Chiesa.
Per quanto riguarda la politica i dati confermano quella che è la sensazione generale: gli elettori cattolici guardano al centro destra. La distanza tra il Pdl di Fini e Berlusconi ed il Pd di Veltroni è di nove punti tra i praticanti saltuari ed arriva quasi alla cifra record di 20 punti tra i frequentatori assidui.