Che la pratica del file sharing sia ampiamente diffusa nel mondo è cosa nota. Ma che qualcuno elevi a culto il diritto di scambiarsi dati, anche illegali, è cosa ben singolare. In barba al copyright e al Digital Rights Management, lo studente di filosofia svedese Isak Gerson ha lottato due anni perché la confessione religiosa da lui fondata fosse riconosciuta ufficialmente.
Con grande sorpresa generale, ce l’ha fatta: la Chiesa Missionaria del Copimismo è diventata religione riconosciuta in Svezia. Ma come è riuscito Gerson a ufficializzare il Kopimism? Dopo due anni di richieste andate a vuoto, lo studente ha redatto una serie di dettami a cui i fedeli del culto si devono attenere. La strada copimista verso l’illuminazione si chiama POwr, broccoli and Kopimi e indica cento cose da fare per essere un buon praticante.
Aggiungere preghiere e meditazione a un culto fondato principalmente su pratiche di pirateria informatica ha fatto capitolare ogni resistenza dell’Agenzia dei servizi legali, finanziari e amministrativi del Governo svedese. A quanto pare, il file sharing è davvero un diritto sacrosanto.
Curioso? Visita il sito ufficiale della Chiesa Missionaria del Copimismo o collegati alla pagina Facebook.