La fantasia dell’uomo è senza limiti. Un rumeno, accusato di omicidio, ha incolpato Dio per non averlo protetto dal demonio e averlo lasciato diventare un assassino. La notizia è stata pubblicata dal quotidiano ‘Evenimentul Zilei’ nei giorni scorsi. Il 40enne, Pavel M., stava, e sta ancora, scontando la pena di 20 anni di reclusione inflittagli dal tribunale per il reato commesso e l’unica idea che gli è venuta, per cercare di migliorare la sua situazione, è stata quella di rivolgere le sue accuse nei confronti del Supremo. La corte ha dovuto accettare la denuncia per abuso d’ufficio presentata dall’uomo, che pretendeva la condanna di Dio per non avere adempiuto ai suoi doveri assunti con il Battesimo. Nelle cause normali, l’iter prevede la notifica del mandato di comparizione ma in questo singolare caso non è sembrata una cosa così facile da realizzare. Alla fine la procura di Timisoara ha dovuto archiviare la causa perché, per ovvi motivi, ‘non è stato possibile trovare l’indirizzo del querelato’.
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Accusa Dio di averlo fatto diventare un assassino
17 luglio 2007
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