Suonerà domenica 29 giugno al “Gods of Metal” di Bologna, il più importante festival italiano del genere, padre Cesare Bonizzi, conosciuto da tutti come Frate Metallo. 62 anni, barba lunga e bianca, saio e sandali, questo missionario cappuccino, ha ben 16 album heavy metal all’attivo ed è considerato una celebrità per gli amanti del genere. La sua vita è una specie di romanzo d’avventura, ricco di cambiamenti, svolte e colpi di scena.
Fino all’età di 18 anni Fra Metallo lavora come operaio, poi diventa agente di commercio fino a scoprire la sua vocazione all’età di 29 anni. Dopo essere entrato in convento, si trasferisce in Costa d’Avorio per fare il missionario. Al rientro in Italia viene ordinato sacerdote ed inizia la sua attività pastorale tra le persone. Si interessa principalmente ai tranvieri di Milano, sua città di residenza, di cui diventa assistente spirituale e a cui dedica la sua prima canzone “La danza del tram”.
Il Predicantore, come ama definirsi, assicura che dalle alte sfere ecclesiastiche nessuno abbia avuto mai qualcosa da dire sul suo stravagante passatempo e nega qualsiasi coinvolgimento della musica Metal con il satanismo. “Questa musica – racconta Fratello Metallo – mi serve per diffondere i temi della Chiesa in chiave laica: una scelta non in qualità di ‘predicatore’, ma come semplice persona”. Il suo ultimo album si chiama “Misteri” e non parla solo di Dio ma anche dell’Uomo, della Vita e del Sesso. Il suo sogno nel cassetto è quello di suonare davanti al Papa. In attesa di una risposta dal Pontefice, continua a fare centinai di concerti all’anno e a vivere nel suo convento di Musocco, nei pressi di Milano.
Davvero un tipo originale! Ne ho accennato giorni fa anche nel mio blog.